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Governo: pubblicato decreto “Aiuti quater”
Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 novembre 2022, il Decreto Legge n. 176 del 18 novembre 2022 (cd. decreto Aiuti quater), con misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica.
Per quanto riguarda la materia lavoro, di particolare interesse l’aumento dei fringe benefit, per l’anno 2022, a 3.000 euro.
Questo il nuovo articolo 12, comma 1, del decreto legge 115/2022:
Art. 12 Misure fiscali per il welfare aziendale
1. Limitatamente al periodo d’imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché’ le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000.
MEF: perequazione automatica delle pensioni 2022 e 2023
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 271 del 19 novembre 2022, il Decreto 10 novembre 2022, con il quale comunica la perequazione automatica delle pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2023, il valore della percentuale di variazione – anno 2022 ed il valore definitivo della percentuale di variazione – anno 2021.
In particolare:
- La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è determinata in misura pari a +1,9 dal 1° gennaio 2022.
- La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è determinata in misura pari a +7,3 dal 1° gennaio 2023, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
- Le percentuali di variazione per le pensioni alle quali si applica la disciplina dell’indennità integrativa speciale (di cui alla legge 27 maggio 1959, n. 324), sono determinate separatamente sull’indennità integrativa speciale, ove competa, e sulla pensione.
ISTAT: Occupati e Disoccupati – ottobre 2022
L’Istat ha pubblicato, in data 1° dicembre 2022, la nota mensile sull’andamento dell’occupazione in Italia ad ottobre 2022.
A ottobre 2022, rispetto al mese precedente, crescono gli occupati, mentre diminuiscono i disoccupati e gli inattivi.
L’occupazione (+0,4%, pari a +82mila) aumenta per uomini e donne, per i dipendenti permanenti e per gli ultracinquantenni; diminuisce invece per le restanti classi di età, per i dipendenti a termine e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 60,5% (+0,2 punti).
Il numero di persone in cerca di lavoro cala (-0,4%, pari a -8mila unità rispetto a settembre) tra i maschi e in tutte le classi d’età a eccezione dei 25-34enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 23,9% (-0,2 punti).
La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -62mila unità) coinvolge donne, 25-34enni e chi ha più di 50 anni. Il tasso di inattività cala al 34,3% (-0,2 punti).
Confrontando il trimestre agosto-ottobre 2022 con quello precedente (maggio-luglio), si registra una sostanziale stabilità del numero di occupati.
La stabilità dell’occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,7%, pari a -34mila unità) e alla crescita degli inattivi (+0,1%, pari a +13mila unità).
Il numero di occupati a ottobre 2022 supera quello di ottobre 2021 del 2,2% (+496mila unità). L’aumento coinvolge entrambi i sessi e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,5 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,1 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
Rispetto a ottobre 2021, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-14,0%, pari a -321mila unità) e il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, pari a -336mila).
Riduzione dell'attività e soppressione del posto di lavoro: il licenziamento è l
In caso di riduzione dell’attività volta a conseguire un calo dei costi ed un miglioramento dei profitti, è legittimo il licenziamento intimato al lavoratore, a seguito di soppressione del posto di lavoro con ripartizione delle mansioni tra il personale in servizio (Corte di Cassazione, Sentenza 30 novembre 2022, n. 35225).
DEMANSIONAMENTO A SEGUITO DI RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE: NIENTE RISARCIMENTO
Nell’ipotesi di demansionamento dovuto a processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, al dipendente non spetta alcun risarcimento del danno da c.d. straining.
Così ha statuito la Corte di Cassazione, che nell’Ordinanza n. 2676 del 4 febbraio 2021 precisa che il c.d. “straining” è ravvisabile nelle sole ipotesi in cui il datore di lavoro adotti iniziative, dalle quali possano scaturire lesioni ai diritti fondamentali del dipendente, mediante condizioni lavorative “stressogene”.